Home » Rivista digitale » Filosofia pratica » Philovintage » Una citazione per voi: homo homini lupus di Hobbes

Una citazione per voi: homo homini lupus di Hobbes

 

• HOMO HOMINI LUPUS •

 

Homo homini lupus è un’espressione latina attribuita al commediografo Plauto e diventata, in età moderna, uno dei pilastri del pensiero etico, giuridico e politico del filosofo britannico Thomas Hobbes (1588-1679). Letteralmente sta a significare che l’uomo è un lupo per il suo simile: nel corso della sua vita, infatti, ciascun uomo non mancherà di ostacolare e prevaricare l’altro da sé, volendo trarre da esso il massimo del vantaggio.

L’analisi antropologica condotta da Hobbes sa essere disarmante, in quanto egli tratteggia i limiti e le debolezze della natura umana con una lucidità che potremmo definire cruda e tagliente. La lettura di Hobbes è sempre stata per me un’esperienza di vita, un modo per riflettere sulle peculiarità della nostra specie e sui rapporti che instauriamo nel corso della nostra esistenza. Hobbes scrive dell’uomo, per l’uomo, da uomo: parla di noi, per noi, come uno di noi. Impossibile dunque non rimanere affascinati dall’obiettività della sua antropologia, presentata per l’appunto con un linguaggio accessibile, elemento da non sottovalutare in materia filosofica!

Nello stato di natura, ovvero in quella particolare situazione che precede l’istituzione di qualsiasi tipo di forma giuridica, ciascun individuo è del tutto uguale ai suoi simili. Va da sé che, se i diritti di cui tutti gli uomini godono si rispecchiano integralmente, e se vi è una totale assenza di leggi, i rapporti tra individui non saranno affatto volti all’amicizia reciproca. Homo homini lupus, per l’appunto, in quanto le forze che alimenteranno i vari rapporti sociali saranno antagonismo, violenza e volontà di sopraffare l’altro.

Hobbes scriveva nel Seicento, ma siamo davvero in grado di smentire, al giorno d’oggi, la sua visione dell’uomo e della vita comunitaria? È sufficiente guardarci attorno e riflettere su alcuni valori propagandati nel complesso dalla comunità mondiale di cui facciamo parte per intuire come antagonismo, violenza e prevaricazione non siano affatto concetti estranei al terzo millennio. Lungi da me il condannare il successo, il benessere economico o la fama, a patto che non li si abbiano raggiunti giocando la parte del lupo. Bisognerebbe davvero rispolverare alcune pagine di Hobbes, per esempio per ripartire dall’uguaglianza di cui tanto ha scritto, per affievolire le discriminazioni e per toglierci di dosso la veste del leone da tastiera. Oppure per fare memoria della vera finalità delle istituzioni politiche, ovvero la realizzazione di una comunità pacifica che consenta lo sviluppo di ogni suo individuo. Ne trarremo sicuramente molti vantaggi!

 

Federica Bonisiol

 

nuova-copertina-abbonamento-2020

Gli ultimi articoli

RIVISTA DIGITALE

Vuoi aiutarci a diffondere cultura e una Filosofia alla portata di tutti e tutte?

Sostienici, il tuo aiuto è importante e prezioso per noi!