Leggere un libro significa intraprendere un viaggio. Perdersi nella nostra fantasia, giocare con una realtà inaspettata.
Stupirsi.
Meravigliarsi.
“Peccato che la lettura non vada più di moda”, sosteneva qualcuno già qualche anno fa.
Leggere, tra molti giovani e anche un po’ meno giovani, non è diffuso tra i più, ma è una passione che coltiviamo in pochi.
Ogni aspetto della nostra quotidianità può essere classificato come una scelta “popolare” o “impopolare”.
E’ di moda ciò che rappresenta comunanza, perché ci riesce più facile condividere. Ci rende più sicuri di noi stessi e del fatto che la nostra opinione o i nostri modi di fare piaceranno, senza sentirsi troppo osservati.
Come immaginiamo il “lettore” di oggi?
Non distinguendolo per ambiti o categorie, molti pensano che abbia un paio di occhiali abbassati, un’aria trascurata e uno sguardo un po’ spento e un po’ incurante della realtà.
Un aspetto, per dirla tutta, noioso, che sa anche un po’ di muffa. Proprio come i vecchi libri impolverati di una biblioteca.
Ma, davvero, l’universo dei tanto vetusti libri rappresenta unicamente questo?
Qualche settimana fa, camminando per le strade della mia città, non ho potuto fare a meno di notare una donna, seduta su una panchina in riva al fiume, che leggeva assiduamente.
Sembrava rapita da ciò che stava leggendo.
Sembrava lontana, in un certo senso distante dai ritmi frenetici della città.
La distanza del lettore, in effetti, si percepisce. E’ palpabile, è totale, è visibile ad occhio nudo.
Il lettore si astrae, il lettore immagina, il lettore comunica.
Il buon libro regala sensazioni che nessun altro oggetto è capace di trasmettere. E’ dinamico, non conosce passività, non conosce riposo.
E il lettore si amalgama in questa dimensione, indossa gli abiti adatti alle parole che non conosce e vive intensamente ogni lettera.
Il buon libro, che talvolta diventa un vizio.
Il buon libro, che non stanca mai.
Il buon libro, che custodisce le nostre lacrime e le nostre risate.
Il buon libro, che è rivelazione.
Il buon libro, che una volta terminato diventa parte integrante di noi.
Correggendo la frase iniziale, la lettura di un BUON libro, non passerà mai di moda.
Leggere significa smettere di invecchiare.
Cecilia Coletta
[immagini tratte da Google Immagini]