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Sguardi

Il soggetto in questione vive un’esperienza tragica, il tempo è visto come un mostro che sta davanti alla porta della fine.
Tutto svanisce: parole come speranza, progetto, in generale la parola futuro non hanno più senso. Cosa può sperare un individuo che si trova nel braccio della morte sapendo che tra un mese, una settimana, due giorni morirà?

Testa bassa, corpo ricurvo e statico, se non per il nostro pollice che va su e giù, scorre liberamente su quel display capace di catturarci, di distrarci a tal punto da non percepire il tempo e tutto ciò che fluisce attorno a noi

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