Gesù infatti era rigoroso, ma mai rigido: “Diffida dell’uomo rigido è un traditore”scrive Shakespeare. Tenerezza implica mettere al centro non un sistema di nozioni, ma il volto dell’altro, la sua presenza fisica che interpella, la carne con il suo dolore e con la sua gioia. La Chiesa Cattolica dovrebbe temere molto di più la perdita di tenerezza che la secolarizzazione, essa dovrebbe impegnarsi a dare l’esempio al posto di fornire generiche indicazioni teoriche. All’Italia e al Mondo servirebbe una Chiesa capace di essere vicina alle persone in questi tempi avari di speranza, non c’è miglior formula che quella della prassi per testimoniare – e qui il termine non è a caso – l’autentico messaggio Cristiano.
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