Home » Rivista digitale » Cultura » Cinema » Christopher Nolan: il truffatore che si fa chiamare genio

Christopher Nolan: il truffatore che si fa chiamare genio


Viaggio segreto nella filmografia di uno dei registi più acclamati degli anni Duemila. Da Memento a Interstellar per farvi capire come quest’uomo vi abbia sempre preso clamorosamente in giro.

Alberto Pezzella nella sua “Estetica del cinema” ha portato alla luce un ragionamento davvero interessante sulla fascinazione che la Settima Arte ha da sempre esercitato in tutti gli spettatori. La sua riflessione parte dal fatto che il “cinema spettacolare” non sia altro che un’enorme e complessa macchina volta a far prevalere l’ipnotismo delle funzioni percettive nel corso della rappresentazione. In questo modo chi guarda un film si ritrova privo della sua naturale consapevolezza e si fa trasportare, come in un sogno, dai simulacri proiettati sullo schermo. La storia del cinema è piena di pellicole che hanno raggiunto gloria e successi grazie al loro lato spettacolare e al loro impatto emotivo-empatico con gli spettatori. 

Negli anni Duemila, la palma di maestro del genere spetta senza dubbio a un cineasta inglese che grazie alla sua furbizia e a un’innegabile abilità di fondo ha conquistato le sale cinematografiche di mezzo Mondo. Stiamo parlando di Chris Nolan, l’autore di cui tutti voi avrete visto almeno un film. Un uomo a cui va riconosciuto il merito di aver riportato moltissimi spettatori nelle sale, ma che ha però anche un difetto davvero non trascurabile. Quello di continuare a spacciare le sue spacconate spettacolari come fossero cinema d’autore intellettuale e raffinato. Procedimento che viene attuato in maniera subdola e furba allo stesso tempo. Partito da veri film indipendenti, girati a bassissimo budget (“Following” e “Memento”), Nolan non ha esitato ad ascoltare il canto delle sirene delle grandi major hollywoodiane, raggiungendo fama e onori con la trilogia di Batman. Intervallata da due pellicole di ottimo successo come “The prestige” e “Inception”. I budget diventano così sempre più alti, la fila di attori e star che vogliono lavorare con lui si allunga a dismisura, dandogli la possibilità di avere sempre dei cast eccezionali. Le sue trame sono prese da plot e storie già esistenti, rimaneggiate quel tanto che basta per essere fruite sul grande schermo. Nolan a questo punto è comprensibilmente galvanizzato e si monta la testa. Decide di esagerare, portando gli effetti visivi all’estremo, costruendo trame talmente contorte che rischia lui stesso di perdercisi dentro. Un troppo che stroppia a lungo andare perché sotto a questa concezione titanica di fare cinema, c’è sempre, da parte del regista, una volontà di voler fare l’alternativo, il ribelle alla moda che prima lancia le sue invettive contro gli Studios e poi si fa produrre un film da 200 milioni di dollari. Roba che avrebbe sanato il PIL di un qualsiasi stato africano. Nolan diventa così il più grande illusionista del cinema moderno. Uno che prima vi fa credere di aver visto un bel film e poi vi fa sentire intelligenti per aver capito le sue trame a prima vista cervellotiche, ma a una seconda analisi banalissime. “Memento” visto dalla fine all’inizio è un film su un ritardato che si scrive le cose addosso invece che usare dei post-it. “Inception” è un incubo multiplo di cui scordiamo la mediocrità grazie alla trovata della trottolina che ruota in bilico sul tavolo, facendoci uscire pieni di opinioni diverse e inutili dalla sala. Batman è un lavoro su commissione per gli Studios, poco fedele al fumetto originale, fortunato ad aver incontrato il genio e la morte di Heath Ledger, imbarazzante nel finale della trilogia.
Non vi bastano tutte queste argomentazioni? Non preoccupatevi, per confermare quanto appena detto è in arrivo il prossimo 7 Novembre “Interstellar”. Già annunciato come la sua personale “2001: Odissea nello spazio” e pronto a infiammare i box office di tutto il mondo con fans che ne parlano già da ora come l’evento dell’anno. Buon per lui, non c’è che dire. Questa non vuole essere una di quelle invettive invidiose contro qualcuno. Vuole essere una riflessione attiva per farvi capire che la spettacolarità è bella ma ingannevole. Vi affascina e stupisce ma solo per non farvi vedere che dietro allo spettacolo, la storia è povera e molto spesso vuota. Va benissimo farsi trascinare nel flusso delle immagini, l’importante è non sovraccaricare di un senso che non c’è, quelle stesse proiezioni, dal momento che sono un puro e costoso prodotto industriale. La filosofia di Nolan sta tutta qui, a voi ora la scelta di farvi ingannare o di iniziare a guardarlo con un nuovo senso critico.
Alvise Wollner
[immagini tratte da Google Immagini]

Alvise Wollner

cinefilo, cinofilo, fotosensibile

Classe 1991, anno della capra, vivo tra Treviso e Venezia. Dopo la maturità classica e le lauree in Lettere e Giornalismo a Padova e Verona, ho pensato che scrivere potesse aiutarmi a vivere. Giornalista pubblicista, collaboro dal 2013 con la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e sono redattore del quotidiano online TrevisoToday dal 2015. […]

Gli ultimi articoli

RIVISTA DIGITALE

Vuoi aiutarci a diffondere cultura e una Filosofia alla portata di tutti e tutte?

Sostienici, il tuo aiuto è importante e prezioso per noi!