La consulenza filosofica nasce nel ‘9001 per avvicinare la filosofia alla quotidianità di ogni uomo, nasce per essere al servizio del reale e anche nell’analisi della storia non può sottrarsi da questa sua natura.
Studiare la storia dell’uomo vuol dire studiarlo antropologicamente nei suoi mutamenti sociali e culturali, studiare un evento storico vuol dire studiarne la politica che ha segnato quella data popolazione e come questa abbia influito sulle ideologie di quel dato popolo: se si pensa, ad esempio alla seconda guerra mondiale, risulta impossibile non tenere conto della diffusione delle teorie sulla razza ed oggi, se si pensa alla Russia, risulta impossibile non tenere conto della forte presa della religione e del ruolo politico che gioca nella visione di concetti fondamentali come Patria, Nazione e di popolo straniero.
Se si guarda alla storia con occhio critico si possono rintracciare degli avvenimenti simili nelle epoche, ma dettati da contingenze diverse e in questo senso la consulenza filosofica può essere utile nell’analisi: si possono tracciare delle somiglianze e delle dissomiglianze nelle epoche attraverso un metodo di studio trasversale. Per essere più chiari: i movimenti di protesta delle suffragette verso fine ‘800 ed inizi ‘900 possono essere in qualche modo collegati ai movimenti di protesta delle donne negli anni ’60-70 per il diritto all’aborto. È inevitabile pensare ad un passo indietro nella storia quando la corte suprema degli Stati Uniti a inizio luglio 2022 ha nuovamente negato il diritto costituzionale all’aborto; ciò ha dato vita a nuovi movimenti di protesta per prendere posizione contro questa decisione che in un sol momento ha cancellato anni di lotte e proteste.
La somiglianza tra i due eventi che si può cogliere è la lotta per dei diritti, i quali dovrebbero essere tutelati giorno dopo giorno, perché nessun diritto può essere dato per scontato, come ci è stato dimostrato; la dissomiglianza è nei mezzi e nella comunicazione, nell’espansione del movimento fomentato dalla globalizzazione e da Internet che connette milioni di persone.
Un’altra dissomiglianza potrebbe essere trovata nella velocità con cui questi movimenti si formano e si rigenerano: sicuramente in passato è stata molto più graduale la loro formazione e azione. Ad oggi, grazie all’iper connessione che ci permette di connetterci in qualunque momento ed in qualsiasi luogo, tutto è più istantaneo e veloce (a volte meno pianificato e meno efficace, altre più efficace per il grande numero di persone che vi partecipano e apportano il loro contributo alla protesta).
In pratica, la domanda da porsi è come la consulenza filosofica possa aiutarci nella vita di tutti giorni. Potrebbe sembrare solo un esercizio teorico ma non lo è: avere uno sguardo critico nella vita di tutti i giorni significa comprendere il passato e correggere il futuro; vuol dire domandarci se i valori che la società propina sono equi per tutti e se qualcosa è davvero cambiato rispetto al passato. Il metodo filosofico insegna consapevolezza, apertura e ci spinge ad avere uno sguardo nuovo sul mondo pensandosi moltitudine e non singolarità. Applicando l’analisi fornitaci dalla consulenza filosofica risulta difficile differenziare nettamente la nostra epoca dalle altre. In realtà, infatti – per quanto oggi si parli di accettazione, inclusione e di nuovi diritti per cui combattere – resta un sottofondo culturale difficile da cancellare. Ancora oggi, chi è diverso per etnia o religione o orientamento sessuale spesso è ostacolato in molti ambiti della sua vita, questo anche perché c’è una falla nelle istituzioni democratiche e soprattutto nell’istruzione: se la consulenza filosofica deve guidarci a tracciare analisi trasversali della storia facendo sì che questa si avvicini anche alla nostra vita quotidiana e possa fornici aiuto nella comprensione del presente, l’istruzione dovrebbe a sua volta contribuire fornendo un valido metodo di analisi critica. La scuola dovrebbe essere il luogo del confronto proficuo, il luogo in cui ci si allontana da sé stessi per poter arrivare a comprendere l’altro: l’orizzonte dovrebbe allargarsi e contemplare ogni angolatura del reale, dovremmo imparare a guardarci come parte di una realtà più grande e complessa.
È per questo che la consulenza filosofica potrebbe essere un’utile guida alla comprensione del presente e volgere il nostro sguardo al futuro; senza, però, dimenticare il passato che diventa monito e altrettanto guida.
NOTE
1. Il fondatore della consulenza filosofica come Philosophische Praxis è Gerd. B. Achenbach (1947), il cui intento era servirsi del metodo analitico filosofico per riavvicinare la filosofia ad ogni ambito del reale per farsi ancella della vita dell’uomo e fornirgli un supporto pratico nell’azione.
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