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Grazie Vasco…e famose ‘na risata!

L’uomo sensuale ride spesso dove non c’è niente da ridere. Qualunque cosa lo stimoli, vien fuori il suo benessere intimo. Goethe

Ieri ero in macchina. In uno dei tanti viaggi per portare il mio curriculum in giro. Un po’ abbattuta, per la verità. Si perché, masochisticamente, mi “dilettavo” nell’immaginare il mio curriculum finire nel cestino appena dopo essermi chiusa la porta alle spalle; o, se magari mi andava di lusso, essere piazzato sopra un catasto di altri curricula lasciati in un angolo della scrivania ad arricchirsi di polvere e ingiallirsi. Ero in macchina, in uno dei tanti viaggi a vuoto per portare il mio curriculum in giro, mentre mi chiedevo perché sono stata così testarda da aver voluto studiare a tutti i santissimi costi Psicologia, quando mamma, papà, parenti, amici (e chi più ne ha più ne metta) me lo sconsigliavano – anche con un certo ardore. Ero in macchina a pensare alla mia dannata condizione di giovane –e non poi così tanto- laureata in cerca di lavoro che mi pare così simile alla condizione di chi si trova a cercare, assetato, l’acqua nel deserto. Insomma, diciamocelo, il mio umore non era proprio alle stelle, l’avevate capito anche voi. Ma non è questo il punto. Il punto è che mentre mi lasciavo un po’ naufragare nel mare dello sconforto in radio passa una canzone. E che c’è di strano, penserete voi. Se ascolti la radio qualche canzone te la dovresti aspettare, altrimenti la tieni spenta quella benedetta radio. Si ok, lo so. Ma quella canzone lì, in quel preciso momento, beh, mi ha cambiato la giornata.

“…vivere….e sorridere dei guai, così come non hai fatto mai e poi pensare che domani sarà sempre meglio… VIVERE……COME RIDERE”

 E allora mi sono chiesta: ma perché devo essere così depressa? Ok, non ho ancora trovato un lavoro, ma essere depressa forse mi aiuta a trovarlo più in fretta? E facciamoci una risata, come mi consiglia subdolamente Vasco via radio. Il fatto è che la nostra società giudica in modo esageratamente positivo la serietà, mentre l’allegria è spesso fraintesa come eccessiva leggerezza e superficialità. Per cui io, nel crogiolarmi nel mio sconforto, non facevo altro che riproporre quella convenzionalità per cui una persona, se ride nelle situazioni più critiche, è generalmente ritenuta immatura e non all’altezza di certi compiti e impegni. Ma io dovrei saperlo, non ho mica studiato per niente. Io dovrei sapere che invece è una qualità preziosa saper ridere; dovrei sapere che ridere ci rende flessibili ed elastici e ci permette di cambiare quindi meglio la prospettiva. Ridere è una cosa seria! Ridere fa funzionare meglio il nostro cervello, lo nutre. Ridere ci permette di liberarci dagli atteggiamenti mentali chiusi, troppo razionali; ridere ci rende curiosi e creativi. Una bella risata libera sostanze che hanno effetti benefici non solo sul tono dell’umore, ma anche sul nostro sistema immunitario; favorisce la circolazione e l’ossigenazione del sangue; stimola la produzione di endorfine. Insomma ridere è un vero toccasana che ci permette di tenere lontani tensione, disagi e malattie. E ci voleva Vasco a ricordarmelo!

Quindi, grazie Vasco. Io, nel frattempo, sono ancora senza lavoro, ma almeno, ora che mi sono fatta una risata, sarò più sana e creativa nel cercarlo.

Giordana De Anna

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[Immagini tratte da Google Immagini]

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