Oggi che La chiave di Sophia festeggia il suo quinto compleanno abbiamo pensato di raccontarvi in modo ufficiale la sua storia. Non è una storia molto lunga né un poema omerico ma merita di essere raccontata! Ci piace farlo ogni volta che ci incontriamo, alle nostre conferenze, presentazioni in libreria e ai talk, tuttavia in quelle occasioni dobbiamo sempre restringerla in un paio di minuti per non togliere troppo spazio al tema dell’incontro. Questa ci sembra la sede adatta per scendere più nel dettaglio.
Cominciamo allora da qui, dai 5 anni… 5 anni da cosa?
Cinque anni fa abbiamo aperto ufficialmente il nostro primo blog online. Eravamo già un bel gruppetto di ragazzi e l’entusiasmo era tanto, un po’ meno le abilità in questo grande mondo di internet! Tutto era già in fermento da qualche mese, da quella sera in cui quattro di noi, i primissimi quattro, si sono incontrati in una cucina. Elena Casagrande, Matteo De Boni, Valeria Genova e Matteo Montagner, due studenti di Ca’ Foscari e due ex studenti che hanno deciso di unire le forze per raggiungere un sogno diventato comune: che la filosofia uscisse nelle strade, che fosse sulla bocca di tutti, che non suscitasse terrore o scherno al solo pronunciarla in mezzo ad una piazza. Quella sera il nome “La Chiave di Sophia” viene alla luce: una chiave per accedere alla saggezza, ma anche la saggezza come chiave di lettura della vita quotidiana. Come raggiungere questo obiettivo? Come mettere la filosofia in mano alle persone? Il primo step, il più semplice ed economico, è stato proprio l’apertura di un blog grazie al quale da quel momento (e da 4 eravamo già in 6 e in crescendo) abbiamo potuto dare forma a un’esigenza che sentivamo tutti.
La realtà virtuale però non poteva essere sufficiente. Grazie al sostegno del nostro ateneo, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, abbiamo potuto realizzare anche i primi eventi e incontri. Da subito abbiamo capito che non ci eravamo sbagliati e che nel mondo c’è fame di filosofia… o meglio, si sente il bisogno di dar voce a dei pensieri, di andare oltre alla superficie, di indugiare nelle domande e nella riflessione e di scambiare delle idee… solo che pochi sanno che filosofia è precisamente anche questo!
Tra il 2015 e il 2016 siamo cresciuti tanto: abbiamo aperto un nuovo blog (più ampio ed esteticamente accattivante), accolto sempre più autori da tutti gli atenei (ma anche uffici e case) e le regioni d’Italia, abbiamo continuato a proporre incontri e momenti di riflessione. Ecco perché abbiamo pensato che era arrivato il momento di ritagliarci un nuovo spazio, ancora più concreto, in una pubblicazione cartacea. Nel 2016 abbiamo strutturato un modello di rivista e lo abbiamo proposto nelle librerie e biblioteche di tutta Italia per testare l’interesse dell’ampio pubblico. La numero 1 era in realtà un numero zero, un prototipo, un embrione di quella che è la rivista cartacea come oggi la conoscete, ma la risposta che ne abbiamo ricevuto è stata sufficiente a farci progettare il nostro vero e proprio salto di qualità.
E così approdiamo all’inizio del 2017. Quei primissimi mesi di quell’anno vogliono dire tante belle cose, la prima di tutte è che La Chiave di Sophia da semplice blog diventa una realtà giuridica consolidata: un’associazione culturale senza scopo di lucro. Un passaggio chiave questo per noi perché oltre a far crescere la rivista volevamo consolidare anche il gruppo di persone che nel frattempo si era andato a creare, intessuto di professionalità ma spesso anche di amicizia. Oltre a ciò, La Chiave di Sophia ha aggiunto un’altra sfumatura alla sua essenza, diventando vero e proprio brand di un’azienda anch’essa appena nata. Grazie a questa, la rivista cartacea è entrata ufficialmente in commercio, disponibile su libreria e e-commerce come lo è ora e come speriamo che sia per ancora molti anni. Una rivista nuova rispetto al precedente numero zero, con una macchina sempre più strutturata alle spalle e molto curata nella qualità dei contenuti. È nata la rivista come la conoscete adesso e come (speriamo) l’avete imparata ad amare.
Tutto questo grazie a un corposo team di autori, redattori e collaboratori. Ben 74 persone ad oggi. Ognuno ha dato un proprio contributo, in forma di articoli scritti ma anche in termini umani. Ogni persona che è entrata nel progetto (che vi sia ancora oppure no) ci ha aiutato ad allargare la nostra cerchia, ci ha messo in contatto con enti, persone, aziende di grande interesse, alcuni ci hanno aiutato ad uscire dai confini di Treviso nel resto d’Italia, alcuni ci hanno aperto le strade verso le capitali europee. Ciascuno ci ha trasmesso entusiasmo, qualcuno ci ha anche messo alla prova ma qualsiasi azione provoca una reazione e la nostra reazione è stata imparare e crescere. Qualcuno ha premuto il tasto della pausa ed è tornato, qualcuno probabilmente non lo farà, qualcuno speriamo di poterlo incontrare ancora.
La chiave di Sophia è quindi un progetto culturale, un’associazione senza scopo di lucro, una testata giornalistica, un desiderio di filosofia, un gruppo di bravi autori, una redazione di persone che s’impegnano quotidianamente per farla crescere, un tentativo di rispondere alla sempre più dilagante ricerca di senso, un modo (nel nostro piccolo) per combattere la discriminazione della filosofia, per difendere una cultura oggi sempre più minacciata.
Oggi festeggiamo 5 anni: in questi 1460 giorni circa abbiamo moltiplicato per dieci le teste pensanti e le penne scriventi e da 4 persone siamo diventate 40. La testata online si è gerarchizzata in termini di organico e di contenuti, la redazione ampliata, il controllo sugli scritti è maggiore perché maggiore è la responsabilità che sentiamo e la nostra voglia di qualità. Gli eventi hanno ampliato il loro raggio (ospiti più illustri, mete più lontane) ma non manca mai la voglia di incontrarvi e di scambiare idee anche in piccoli salottini, dove il dibattito è genuino. La rivista cartacea ha una struttura ferrea e la nostra capacità organizzativa viene molto apprezzata dagli autori esterni che coinvolgiamo.
Chissà cosa saremo tra altri 365 giorni: saremo simili ad oggi ma già diversi sotto tanti aspetti perché la crescita è continua e noi abbiamo tanta voglia di andare avanti.
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