Home » Rivista digitale » Cultura » Neuroscienze » L’Eco di Umberto riecheggia nel cervello di legioni di imbecilli

L’Eco di Umberto riecheggia nel cervello di legioni di imbecilli

Bandiere calate a mezz’asta. Non le italiane, ma quelle della cultura, dell’intelletto e del continuo esercizio mentale che ci rende così unici rispetto a chi, per natura, non gode di facoltà logiche complesse. I social media daranno pur voce a legioni di imbecilli, ma stanno anche permettendo la diffusione a macchia d’olio di questa notizia.

Umberto Eco è morto, senza alcuna perifrasi a spiegarlo (come ci ha insegnato nelle sue 40 regole per scrivere bene), per non mancare di rispetto alla limpida schiettezza con cui ha donato all’umanità colonne portanti del progresso intellettuale.

Se n’è andato, ma con lui non se ne andranno i frutti di una vita passata a servizio della cultura, del pensiero e dello studio zelante, continuo. Tuttavia c’è qualcosa di più nella vita di Eco, una lezione che dovremmo imparare al meglio, farla nostra e tramandarla di padre in figlio, di insegnante in alunno, fino a che nessuno rimanga senza risposta alle sconcertanti domande che ancora imperversano la mente di ogni studente: “a cosa serve studiare? perché andare a scuola?”

Qualunque percorso di studi si intraprenda, o qualunque sia l’attività della propria vita, c’è un modo efficace per esercitare il vanto di noi esseri umani: il Logos, quest’abilità intraducibile, se non mettendo assieme le due caratteristiche di pensiero e linguaggio, che ci hanno da sempre permesso una costante evoluzione in itinere.

Figure come Umberto Eco sono l’esempio da seguire, il paradigma di riferimento per esercitare e allenare il nostro cervello, un organo che merita di essere rafforzato e curato con estrema delicatezza. Chi infatti persegue un’educazione scolastica basata sullo studio assiduo, implementa la propria struttura neuronale, la migliora, la irrobustisce. E stavolta il consiglio non viene dato dall’insegnante di turno, o dalla madre preoccupata per il futuro del figlio. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’ippocampo delle persone che sono maggiormente dedite allo studio, all’esercizio della cultura, risulta più compatto a livello strutturale. Il meccanismo innescato dalla dedizione all’istruzione migliora il dialogo tra i neuroni, le sinapsi, che sono le strade su cui viaggiano le informazioni mentali.

Non otteniamo diplomi e voti da esibire, lo studio ci fornisce una riserva neuronale con la quale possiamo far fronte al decadimento cognitivo che immancabilmente travolgerebbe l’uomo con l’andare degli anni. Occorre leggere, dunque, informarsi, sviluppare una curiosità morbosa per l’ignoto e per tutto ciò che ci circonda. Solo in questo modo potremo far lavorare al meglio quel 10% di cervello che si dice possiamo attualmente utilizzare, tentando di aumentarlo, estenderlo, senza limiti tangibili.

La cultura ci fornisce elementi su cui possiamo tenere lezioni a scuola, all’università, o su cui possiamo dibattere tra amici o tra eminenti esponenti del sapere. Ma ora sappiamo che attraverso di essa possiamo equipaggiarci di un patrimonio mentale più ingente con il rinforzo dell’ippocampo, sede della memoria e della navigazione spaziale. Ricordi e movimento, elementi fondamentali per il progresso di un’umanità che, anche quando perde elementi di totale riferimento, si rinnova e tende al miglioramento. Imbecilli o meno, forse Eco ha voluto dirci che prima di postare, twittare, condividere e dire la nostra, dovremmo invece studiare, affinare il nostro pensiero, strutturarlo e utilizzare come base un cervello elastico e allenato.

Siamo sull’orlo di una faglia, la cicatrice di una frattura lasciata dal terremoto di questa scomparsa, ma abbiamo la possibilità di implementare il nostro pensiero, la nostra memoria, le nostre facoltà cognitive anche attraverso lo studio e la commemorazione di quanto Umberto Eco ci ha lasciato.

 

Giacomo Dall’Ava

 

copertina-abbonamento2021-ott

Gli ultimi articoli

RIVISTA DIGITALE

Vuoi aiutarci a diffondere cultura e una Filosofia alla portata di tutti e tutte?

Sostienici, il tuo aiuto è importante e prezioso per noi!