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L’inutile essenziale: riscoprire il tempo per la cultura e il pensiero

L’essere umano è abituato, ormai, a corse impazzite per raggiungere un traguardo, o anche solo un miraggio. La maggioranza delle persone non è più abituata a pensare i propri obiettivi, o i propri propositi, soprattutto se questi non generano profitto, o a prendersi un momento per sé, ma è stata addestrata a lavorare per raggiungere gli obiettivi imposti. Aziende, genitori, scuole, università, società sportive pensano per il singolo. L’essere umano nella società odierna è il funzionario per terzi, ha perso di vista l’inutile e l’utilità dell’inutile. Di questo vi è traccia nell’omonimo libro, L’utilità dell’inutile, di Nuccio Ordine, dove l’autore critica aspramente la società contemporanea di stampo capitalistico che ha come fine la produzione dell’utile. Solo ciò che viene considerato utile, infatti, sopravvive al ciclo economico ed esclude il resto. Al di fuori di questo panorama troviamo l’inutile, vale a dire ciò che viene considerato inutile dal sistema societario-capitalistico. Infatti, utile e inutile costituiscono una dicotomia costruita dalla società capitalistica dei nostri giorni. Ancora una volta: ciò che è utile è ciò che partecipa alla crescita della società capitalistica, mentre ciò che è inutile è ciò che non rientra in quest’ottica di crescita. Questa visione, però, spinge l’essere umano all’aridità: se da una parte la logica dell’utile aiuta una società a crescere, ed è un bene, dall’altra spinge a considerare tutto in funzione alla produzione.

Quante volte ci siamo detti: “Ora non ho tempo di leggere”? Oppure addirittura: “Ci penserò a tempo debito”? Quante abbiamo sacrificato la crescita personale in nome dell’ideale di utilità, in nome del lavoro tossico e soverchiante. Eppure, così come abbiamo bisogno di ossigeno per respirare, abbiamo bisogno di elaborare pensieri, goderci un buon libro, gustarci una poesia per vivere serenamente. Respirare non esaurisce le capacità di un essere umano né le sue esigenze, ma esso esige anche soddisfare la sua curiosità, la sete di conoscenza, il bisogno di capire. Discipline considerate inutili dalla logica capitalistica, come l’arte, la filosofia e la letteratura, sono essenziali per l’essere umano perché ne coltivano la vitalità1. Ma queste discipline inutili sono l’esatto opposto della velocità capitalistica e della rapidità delle news social2, per questo sono le principali nemiche della produttività e della società odierna. L’inutilità ha bisogno di tempo per far crescere i propri fiori, ha bisogno di essere coltivata con amore e passione: per comprendere bene un libro o un argomento c’è bisogno di ore di lettura e studio. Il tempo dedicato a queste pratiche non è speso invano, bensì il contrario: è essenziale perché impiegato nella costruzione del nostro percorso intellettuale ed esistenziale. Le discipline umanistiche che, ricordiamo, sono quelle denominate come inutili da Ordine; avranno sempre segreti per quanto bene si possano conoscere. Spesso anche lo stesso autore di un libro o di un’idea non conosce a pieno la propria opera, non per ignoranza o incapacità dovute a lacune, ma perché l’opera è come un figlio che possiede esistenza e forza proprie che devono essere indagate continuamente perché possono cambiare attraverso gli anni. Leggere un’opera secondo gli occhi del nostro tempo ci può dare risposte ben diverse rispetto a rileggere la stessa opera con gli occhi del suo tempo, ed è un esercizio consigliabile a chiunque per allargare gli orizzonti mentali, sempre troppo limitati per tutti perché sempre ampliabili – l’essere umano non è perfetto e per questo si può sempre migliorare.

Inserire nelle nostre vite queste pratiche di inutilità può essere un buon espediente per affrontare le difficoltà quotidiane come paure e ansie. Il pensiero ha bisogno del suo tempo per essere partorito. Nelle decisioni difficili conviene fermarsi, frenare il ritmo quotidiano che ci porta ad accelerazioni esasperanti, e chiedersi: “Perché lo faccio?” Oppure: “quale valore ha per me?” Solo così possiamo capire qualcosa in più su noi stessi e vedere più chiaramente la strada da prendere in accordo con la nostra volontà. La logica dell’utile spesso ci porta a trascurare questi aspetti più profondi e immateriali, che, parafrasando le parole di Ordine, sono necessari al pari delle nostre funzioni vitali essenziali3. La vita non è fatta solo per lavorare, mangiare, bere e dormire, ma ogni essere umano ha bisogno di sentimenti, cultura, sapere, curiosità e pensiero per crescere e vivere in armonia con sé e nel rispetto degli altri.

 

NOTE
1. Cfr. N. Ordine, L’inutilità dell’inutile, Bompiani, Milano 2020, pp. 43-114.
2. Cfr. ivi, pp. 79-81.
3. Cfr. ivi, p. 84.
[Photo credit Clay Banks via Unsplash]

Giuseppe Maffezzoli

riflessivo, ironico, empatico

Sono Giuseppe Maffezzoli, amo la filosofia, la letteratura e la scrittura. La prima perché offre domande e spunti di riflessione, la seconda perché permette di conoscere il mondo attraverso gli occhi altrui, la terza perché mi permette di indagare me stesso. Ritengo che tutto ciò che facciamo sia autobiografia, perché in qualche modo ci descrive. […]

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