Le cose che si dicono essere per natura sono prodotte da un’arte divina, mentre quelle che sono costituite ad opera degli uomini sono prodotte da arte umana
Platone, Sofista
Il viaggio permette l’esplorazione.
Osservare e contemplare sono i due verbi che metto sempre in valigia quando parto.
Torno dalla Norvegia, il ricco Paese del Nord Europa, florido grazie ai giacimenti petroliferi: prima della partenza mi aspettavo un territorio maestoso ma anche sfruttato dall’uomo; invece, lassù, oltre il Circolo Polare Artico ho incontrato Lei, madre di tutto e di tutti: la Natura.
Contemplandone i colori, la maestosità, l’imponenza mi sono venuti alla mente Platone e la sua concezione: la Natura è un organismo vivente che a tutto da origine, è l’Anima del mondo, è Uno da cui scaturisce il molteplice.
Davanti a me, lo scorrere di paesaggi incredibili che racchiudevano i quattro elementi naturali, terra, acqua, fuoco, aria che altro non sono se ciò di cui è composta la Natura.
Pertanto, secondo una tesi probabile, occorre dire che questo mondo nacque come un essere vivente davvero dotato di anima e intelligenza grazie alla Provvidenza divina.
Platone, Timeo
Oggi il concetto di Natura svanisce sempre più a causa della scienza e della tecnica che la sacrificano in nome del progresso; nell’antica Grecia, invece, la Natura era tutto, IL TUTTO, come insieme delle cose che nascono e divengono.
Eppure, oggi, anno 2014, la Natura è ancora là che guarda, forte più di prima, pronta a travolgerci in qualunque momento.
Come non vederla come l’insieme del Tutto che siamo, come unione degli opposti in un’unica unità, pur mantenendosi distinti?
Allora affidiamoci ad Aristotele che fa un passo in più rispetto a Platone, riunendo forma e materia, l’essenza delle cose e ciò che permette loro di essere: la Natura diventa così il divenire che però dipende dal principio del movimento che non può che essere immobile; ecco che allora anche Aristotele non pone la Natura come qualcosa di indipendente, causandone la sua svalutazione.
Dio e la natura non fanno nulla invano
Aristotele, Sul cielo
Osservandola giorno dopo giorno mi sono accorta di quanto la Natura, invece, proceda da sola, incontrastata, inconsapevole ed eterna, autosufficiente e grandiosa.
Noi possiamo solo ammirarla nelle sue vesti molteplici, assaporandone gli odori, le forme e i colori, nel loro divenire perenne, incuranti della caducità dell’essere umano che tenta inutilmente di dominarla.
Guarda la natura da questo prato, guardala bene e ascoltala. Là, il cuculo; negli alberi tanti uccellini? chi sa chi sono? ? coi loro gridi e il loro pigolio, i grilli nell’erba, il vento che passa tra le foglie. Un grande concerto che vive di vita sua, completamente indifferente, distaccato da quel che mi succede, dalla morte che aspetto. Le formicole continuano a camminare, gli uccelli cantano al loro dio, il vento soffia.Tiziano Terzani
[Immagini di Valeria Genova]