Come da tradizione, anche quest’anno la redazione della Chiave di Sophia è giunta a Pordenone per vivere uno dei più grandi appuntamenti nazionali dedicati al libro e al pensiero: Pordenonelegge, giunto quest’anno alla sua 25esima edizione.
È stato naturalmente un piacere poter incontrare e ascoltare alcune vecchie conoscenze, già ospiti in nostri eventi e festival, come lo psichiatra Vittorino Andreoli, la giornalista e orientalista Farian Sabahi, lo scrittore Franco Faggiani, l’antropologo Marco Aime, lo scrittore Enrico Galiano, la sociolinguista Vera Gheno, lo psicoterapeuta Alberto Pellai, la scrittrice Chiara Valerio, la filosofa Maura Gancitano, il conduttore Massimiliano Ossini, il filosofo Umberto Galimberti, lo scrittore Matteo Bussola, il filosofo Giovanni Boniolo, il filosofo Telmo Pievani, e l’economista Andrea Segrè.
Mercoledì, giovedì e venerdì
Nella giornata inaugurale, mercoledì 18 settembre, abbiamo seguito l’incontro con il Cardinale Gianfranco Ravasi sul tema “In principio: creazione ed ecologia”: l’urgenza di un vasto impegno per lo sviluppo sostenibile e l’analisi della condizione attuale del pianeta sono in rapporto con la ricerca sull’evoluzione umana e sulle vicende dell’universo, quindi con il tema della creazione e il concetto di generazione e rigenerazione. Quest’anno Pordenonelegge ha concentrato un’attenzione davvero particolare al tema ambientale, anche con letture e laboratori didattici di educazione ambientale. Magnetico l’incontro con Stefania Andreoli, psicoterapeuta che ha condotto con il suo ultimo libro un vero e proprio viaggio nell’amore. E come non apprezzare il “libro sui libri” di Giorgio Zanchini, che ha dedicato una riflessione speciale al tema (molto poco scontato) dell’indecisione.
Intenso weekend
Sabato e domenica sono state le giornate più intense. Con il professor Ivano Dionigi abbiamo esplorato la scrittura di Lucrezio, interrogandoci sul modo in cui politica, religione e amore siano costruzioni della mente, forme di alienazione e fonti di infelicità: indossano una maschera e nascondono la realtà. Proprio Lucrezio, in questa via che sembra senza uscita, propone il disvelamento “apocalittico”. “Ecologia e ideologia” è stato un interessante dibattito tra il geografo Francesco Menga e la giornalista Francesca Santolini incentrato sul ruolo del capitalismo e dei nazionalismi nell’ostacolare la lotta al cambiamento climatico: da un lato la necessità di operare non sui sintomi ma sulle cause della crisi, e quindi sulle nostre modalità di consumo, dall’altro le modalità con cui i movimenti nazionalisti facciano una propaganda ambigua dell’agenda climatica. Nel primo pomeriggio ci siamo divisi tra Donatella Di Pietrantonio, la premio Strega che ci ha accompagnati in un viaggio tortuoso tra femminismo, senso di colpa e mancata responsabilità collettiva, e Daria Bignardi, con le sue storie dal carcere tra speranze, aperture necessarie e senso di comunità. Di grande interesse e ricco di spunti di riflessione è stato anche l’incontro con il filosofo Miguel Benasayag, che ha sottolineato l’importanza di essere stupiti, più che affascinati, dalla tecnologia: lo stupore infatti ci mette a una distanza giusta per permetterci di visualizzare e comprendere la situazione, invece di esserne ciecamente trascinati. In orario aperitivo siamo rimasti nel mondo della scienza con l’interessante appuntamento con Antonella Viola che (spoiler!) sarà presente anche nella nostra prossima rivista in uscita a ottobre. Infine la sera, in un Teatro Verdi gremitissimo, abbiamo ascoltato il sempre intenso e coinvolgente Massimo Recalcati sulla legge del desiderio.
Domenica, il gran finale
A Pordenonelegge ogni anno si respira un’intensa aria di festa. La città si tinge di giallo – uno dei colori simbolo del festival – e c’è una vera e propria competizione tra i negozi per l’allestimento della vetrina a tema più bella. Questa manifestazione è un esempio ben riuscito – certamente ormai anche molto rodato – di come una città possa splendere attraverso una manifestazione culturale, anche perché gli eventi in calendario “colonizzano” ogni angolo del centro storico e si propagano anche in tutta la provincia. La mattina ci siamo goduti con calma questa atmosfera per poi ripartire al pomeriggio con gli incontri. Lo scrittore François Bégaudeau con il suo “L’amore è una cosa semplice” ha raccontato la quotidianità della vita di coppia, contrapposta al “romanzesco” che vuole un amore dalle passioni tragiche e teatrali e grandi sconvolgimenti. Necessario sguardo sull’attualità invece con il filosofo Bernard-Henri Lévy per ascoltare la “campana” israeliana sull’attuale conflitto in Palestina, in un clima di pacato confronto necessario alla formulazione di un proprio sguardo globale sulla materia. Abbiamo chiuso la giornata con Andrea Segrè, nostra vecchia conoscenza, sul tema dell’impoverimento e dello spreco alimentare, gravi problematiche anche in un Paese come il nostro che fa del cibo un suo grande vanto e baluardo.
Pordenonelegge 2024
Questa edizione ha un titolo ambizioso: festa del libro e della libertà. Lo sguardo sul nostro tempo e quello futuro sono filo rosso portante, raccontato ciascuno con la propria voce da oltre 600 autrici e autori italiani e internazionali, protagonisti di 334 eventi in 43 sedi fra Pordenone e il Friuli Venezia Giulia, con 60 anteprime editoriali riservate al festival.