22 settembre 2016, Fertility Day: parliamone

Cara Ministra Lorenzin e cari componenti del suo team (perché vorrei sbagliarmi ma credo che ci sia più di una persona dietro questa geniale trovata), se proprio devo essere sincera quando, aprendo Facebook, ho letto: “22 settembre: Fertility day” pensavo fosse l’ultima trovata di “Lercio: lo sporco che fa notizia”. Invece no… Mi fermo a […]

Piove? Colpa di Fethullah Gülen

Il tentato colpo di stato che ha scosso la Turchia la notte del 15 luglio ha riservato numerose sorprese, specie nelle vere e proprie purghe che il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha avviato già dal sabato: quasi diecimila arresti ed altrettante sospensioni, non solo tra le cariche militari, ma anche tra funzionari statali, giudici e […]

Il potere della narrazione tra cura e dialogo. La sfida contemporanea della medicina narrativa

La cura e il dialogo caratterizzano l’ambito empirico della professione medica fin dai tempi di Ippocrate. Il concetto di cura, in particolare, «non implica […] la fabbricazione, o la produzione, di qualcosa, anche se in rapporto al malato si parla di produrre nuovamente, nel senso di ristabilire»¹, come già ho cercato di proporre nell’articolo precedente. […]

Un dialogo ai margini. La voracità dei mass media

Mi immagino un dialogo. No, non un dialogo centrale, ma uno che stia sul fondo della scena. Utile solo a creare rumore bianco. Mi immagino il contesto, la Puglia. No, non quella delle discoteche o delle masserie a 5 stelle, meglio quelle dei campi e dei borghi disabitati. Siamo alla fermata dell’autobus del piccolo comune […]

Che fatica mediare

E’ con Hegel che diventa centrale il problema della mediazione. Se infatti si concepiscono le cose come l’estrema alterità non si capisce infatti come esse possano interfacciarsi. La soluzione arriva e si concretizza in un dispositivo: la dialettica. La dialettica diventa lo strumento con il quale Finito e Infinito e le altre categorie non stanno chiuse nei loro compartimenti stagni, ma all’interno di un complesso equilibrio dinamico.

Perché non abbiamo pensato subito alla mediazione in Filosofia? Perché mediare è dannatamente faticoso. Pensate a una riunione di condominio…quanto è difficile ascoltare le istanze di tutti? Comprendere tutti? Starli a sentire e comprendere le loro ragioni? Tantissimo! E’ molto più semplice mandarli tutti a quel Paese e tagliare corto. Questa non è una cosa dettata solo dalla maleducazione, ma da una qualche forma di economia che in effetti opta per la soluzione più semplice rispetto a quello che sembra uno sforzo immane, la pena che ne consegue è però quella di perdere il rapporto con gli altri e nel conflitto esasperato finire per non riuscire nemmeno a perseguire i propri stessi obiettivi.

Bisognerebbe recuperare la dialettica e l’arte della mediazione per salvare il nostro mondo ormai ammorbato dal solipsismo, perché è palese a tutti che in fondo la vita in comunità si sta disgregando fino alla sua unità fondamentale costituita dalla famiglia. Siamo tutti più soli.

C’è invece sempre più bisogno di mediazione, c’è bisogno di ponti e non di muri. Ponti che uniscono e non muri che dividono. Perciò la storia richiede in modo crescente l’arte della mediazione, momento arduo e atteso dell’educare le future generazioni. E penso alla valenza, nella nostra Italia, di ponti che la storia ci ha lasciato, pensate ad esempio a Venezia! In fondo Venezia non è che un insieme di isole con vecchi ponti che le uniscono. Oppure possiamo spostarci in Molise, alle porte di Campobasso si incontrano, alle rive di un ruscello, due paesi: Mirabello e Ferrazzano. Le due località erano collegate anche in questo caso da un vecchio ponte che le univa. La piena delle acque, molti decenni fa, finì per spazzare via il ponte rendendo impossibile attraversare il fiume che separava le due città. Da allora, la località, fu chiamata Ponterotto. La ragione è evidente. Gli abitanti ne soffrirono inizialmente, ma non si rassegnarono alle calamità naturali. Fu così ricostruito il ponte in un sito più sicuro. Gli abitanti del posto, però, vollero ricordare il triste evento dell’alluvione. E con intuizione felice costruirono una chiesetta, dedicata alla Madonna del Carmelo, memoria di dialogo tra cielo e terra, che la gente continua a chiamare “la chiesetta di Ponterotto”.

Senza Parole

Le hanno tolte a Charlie Le hanno tolte al mondo per una manciata di secondi. Nessuno si sarebbe aspettato di vedere un Cattelan ucciso a colpi di arma da fuoco da un fanatico cristiano, o un Bansky torturato dalla polizia. La libertà di esprimere la propria opinione è divenuta dopo la seconda guerra mondiale uno […]

Solitudini libere

Magari lo neghiamo a noi stessi, ma tutti sappiamo che cosa vuol dire. Sentirsi i veri conoscitori di un mondo solo nostro. Proprietari di quell’orticello che solamente noi sappiamo come curare. Medici del proprio corpo e della propria anima, anche se talvolta qualcosa ci sfugge di mano, se spesso non va tutto bene e a […]

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