Le vicissitudini cliniche di Dio

Dio è veramente morto? Cosa significa la provocatoria affermazione che l’uomo folle Nietzscheano propone in Così Parlò Zarathustra e ne La Gaia Scienza1? Quale l’origine del successo che l’ha portata ad essere pressoché universalmente nota? Andiamo con ordine.

Il PRINCIPIO DI NON IDENTITA’ E CONTRADDIZIONE

In questi ultimi decenni abbiamo assistito a un energico fiorire, per poi affermarsi, di scienze quali l’antropologia, la sociologia, la psicologia che sono andate, in un primo momento, a supportare quella filosofica e in un secondo momento, nostro malgrado, quasi a sostituirla, sino a prenderne il posto nel terzo millennio. Insomma sembra proprio che la […]

Tutti pazzi per Hegel

Che lo sappiate o no, consapevoli o meno siamo tutti pazzi per Hegel, la filosofia hegeliana non è qualcosa di relegato a un passato ottocentesco, ma permea profondamente l’Occidente e ormai, in un mondo globalizzato, l’umanità intera in una unica e semplice idea al di là dello stile spesso complicato del nostro autore: la convinzione […]

Friedrich Hölderlin: ritratto di una vita

Pochi poeti sanno sacrificare la vita sull’altare della poesia, pochi si affidano ad essa, la sanno ascoltare e ce la indicano aprendo spazi tra il silenzio e il rumore. Tra questi brilla Friedrich Hölderlin, nato in provincia sveva, egli cresce nel chiuso ambiente pietistico, soffrendo la perdita di due padri prima del decimo compleanno: il […]

Anselmo e l’esistenza di Dio: tra realtà e Intelletto

I primi secoli del Medioevo furono per l’Occidente cristiano un periodo di tumultuosi mutamenti politici e sociali, non certo l’ambiente più adatto per la speculazione filosofica. La ripresa del fervore culturale si ebbe a partire dal IX secolo, con la nascita dell’Impero di Carlo Magno. L’obiettivo del sovrano franco di riunire la cristianità sotto l’autorità […]

La Filosofia dell’Informazione, intervista a Luciano Floridi

[…] abbiamo perso il contatto con il mondo contemporaneo. La cattiva filosofia si disinteressa di problemi attuali. Questo afferma con forza, in questa intervista, Luciano Floridi, filosofo italiano trapiantato ad Oxford, che si sta occupando da tempo dei concetti di “informazione” e di “etica informatica”, tematiche assolutamente attuali che da molti filosofi sono state e continuano […]

Che fatica mediare

E’ con Hegel che diventa centrale il problema della mediazione. Se infatti si concepiscono le cose come l’estrema alterità non si capisce infatti come esse possano interfacciarsi. La soluzione arriva e si concretizza in un dispositivo: la dialettica. La dialettica diventa lo strumento con il quale Finito e Infinito e le altre categorie non stanno chiuse nei loro compartimenti stagni, ma all’interno di un complesso equilibrio dinamico.

Perché non abbiamo pensato subito alla mediazione in Filosofia? Perché mediare è dannatamente faticoso. Pensate a una riunione di condominio…quanto è difficile ascoltare le istanze di tutti? Comprendere tutti? Starli a sentire e comprendere le loro ragioni? Tantissimo! E’ molto più semplice mandarli tutti a quel Paese e tagliare corto. Questa non è una cosa dettata solo dalla maleducazione, ma da una qualche forma di economia che in effetti opta per la soluzione più semplice rispetto a quello che sembra uno sforzo immane, la pena che ne consegue è però quella di perdere il rapporto con gli altri e nel conflitto esasperato finire per non riuscire nemmeno a perseguire i propri stessi obiettivi.

Bisognerebbe recuperare la dialettica e l’arte della mediazione per salvare il nostro mondo ormai ammorbato dal solipsismo, perché è palese a tutti che in fondo la vita in comunità si sta disgregando fino alla sua unità fondamentale costituita dalla famiglia. Siamo tutti più soli.

C’è invece sempre più bisogno di mediazione, c’è bisogno di ponti e non di muri. Ponti che uniscono e non muri che dividono. Perciò la storia richiede in modo crescente l’arte della mediazione, momento arduo e atteso dell’educare le future generazioni. E penso alla valenza, nella nostra Italia, di ponti che la storia ci ha lasciato, pensate ad esempio a Venezia! In fondo Venezia non è che un insieme di isole con vecchi ponti che le uniscono. Oppure possiamo spostarci in Molise, alle porte di Campobasso si incontrano, alle rive di un ruscello, due paesi: Mirabello e Ferrazzano. Le due località erano collegate anche in questo caso da un vecchio ponte che le univa. La piena delle acque, molti decenni fa, finì per spazzare via il ponte rendendo impossibile attraversare il fiume che separava le due città. Da allora, la località, fu chiamata Ponterotto. La ragione è evidente. Gli abitanti ne soffrirono inizialmente, ma non si rassegnarono alle calamità naturali. Fu così ricostruito il ponte in un sito più sicuro. Gli abitanti del posto, però, vollero ricordare il triste evento dell’alluvione. E con intuizione felice costruirono una chiesetta, dedicata alla Madonna del Carmelo, memoria di dialogo tra cielo e terra, che la gente continua a chiamare “la chiesetta di Ponterotto”.

Siamo capaci di essere animali sociali in una società multiculturale?

L’uomo è animale sociale (ζῷον πολιτικόν) Aristotele Frase trita e ritrita in qualsiasi manuale di storia della filosofia; Espressione utilizzata da svogliati docenti liceali che rimandano lo studio della filosofia politica Aristotelica all’ “approfondimento personale”; dotta citazione dispensata da un famoso intellettuale in un’intervista per il giornale. Siamo sicuri di averne davvero colto il significato? […]

La crisi della cultura: l’esempio di Pompei

La cultura non è morta, la cultura è in crisi nel nostro Paese. Paradossale visti gli innumerevoli siti archeologici sparsi per l’Italia, vista la storia che ci contraddistingue, visti i popoli che hanno abitato il Bel Paese. Pompei ne è l’esempio più eclatante: distrutta una prima volta dalla natura con l’eruzione del vulcano nel 79 […]

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