Il potere della narrazione tra cura e dialogo. La sfida contemporanea della medicina narrativa

La cura e il dialogo caratterizzano l’ambito empirico della professione medica fin dai tempi di Ippocrate. Il concetto di cura, in particolare, «non implica […] la fabbricazione, o la produzione, di qualcosa, anche se in rapporto al malato si parla di produrre nuovamente, nel senso di ristabilire»¹, come già ho cercato di proporre nell’articolo precedente. […]

Connettere p(e)r educare

Questa è solo una delle tantissime storie di innovazione che provengono da un luogo che non si chiama Silicon Valley e per questo fanno meno notizia. Nonostante questa pregiudiziale un continente come quello africano sta dimostrando di potersi affacciare sulla scena con una miriade di progetti e startup, anche se ci sono ancora non pochi […]

Telefono senza fili: il proibizionismo nell’era della connettività

“Impossibile connettersi”: il regime nordcoreano proibisce di telefonare all’estero. Viviamo tempi grotteschi: gli smartphone sono egòfoni, colui che ne fa uso compulsivamente viene definito digitambulo e nascono nuove diagnosi, come la Sindrome da Sguardo Basso, parafrasando Michele Serra. E mentre siamo impegnati a pubblicare il nostro prossimo post sui social network, esiste un luogo dove la realtà è ben […]

I competenti

Non si può fare politica senza pronunciarsi su questioni che nessun uomo sensato può dire di conoscere. Si deve essere infinitamente stupido o infinitamente ignorante per avere un’opinione sulla maggior parte dei problemi posti dalla politica. P. Valéry, Des partis Sono molti i luoghi in cui Galimberti mette in evidenza come, sotto la spinta dell’iperspecializzazione […]

+HUMANS A Barcellona in mostra il futuro (possibile) della nostra specie.

La bioingegneria creerà una nuova razza umana? Che superpotere ti piacerebbe avere? La realtà virtuale sarà la nuova realtà? La longevità: un’aspirazione magnifica o una minaccia terribile per il pianeta? Queste e altre domande accompagnano lo spettatore lungo le varie sezioni dell’esposizione +HUMANS (mès humans in catalano, più che umani), sottotitolo El futur de la […]

C’è dell’Arte sull’uomo?

C'è dell'arte sull'uomo

«Ogni impulso che vuole essere soddisfatto esprime la propria insoddisfazione per lo stato presente delle cose: ma come? Forse il Tutto è composto di semplici parti insoddisfatte, ognuna delle quali ha in testa dei desideri? E il “Corso delle cose” è forse appunto il “Via da qui”, il “Via dalla realtà”? La stessa eterna insoddisfazione? […]

Amore in assenza: Tornatore e La corrispondenza

Costruendo un immaginario controcampo narrativo al suo ultimo film (La migliore offerta), Giuseppe Tornatore ritorna alla regia per raccontare una storia d’amore e mistero incentrata su due concetti molto affascinanti: la tecnologia e l’assenza. Se nell’opera precedente infatti, la figura sfuggente e misteriosa era la donna, in La corrispondenza è il protagonista maschile a interpretare il ruolo di […]

Siate più Smart siate più schiavi

In treno un tale di una certa età chiede a un’altra persona più giovane nascosta dietro un computer “Mi scusi posso farle una domanda? Qual è l’ultimo libro che ha letto?”, l’interlocutore imbarazzato risponde un titolo che non ho capito e specifica che si tratta di un libro sulla cultura indiana. Il tale che ha […]

L’ innovazione nuoce gravemente alla salute

“L’innovazione è distruzione creatrice”

Joseph Schumpeter

La sentenza di Schumpeter sembra chiara, ma come si innerva nella cultura contemporanea? Prendiamo il celebre film ripreso dal libro di Cormac McCarhy messo in scena dai Fratelli Coen “Non è un Paese per vecchi”.

“Non è un Paese per vecchi” ci racconta una storia che sembra traslabile a tutto il mondo contemporaneo, una condizione di profonda alienazione in cui versano milioni di persone in tutto il mondo, individui che non ce la fanno a reggere l’urto del nuovo che avanza e il vecchio che persiste per forza d’inerzia. Milioni di persone se ne stanno lì, tra l’incudine del vecchio e del passato che non passa e il martello del nuovo pronto ad abbattersi su di loro, una condizione claustrofobica che si traduce esistenzialmente in una bolla paranoica di mediocrità dove le persone esperiscono inadeguatezza e altre sensazioni negative di fronte al mondo che cambia.

Che cosa è successo? Come siamo arrivati qui?

L’indagine dovrebbe partire dalle trasformazioni economiche e sociali come ci suggerirebbe il buon Karl Marx. Con l’avanzare degli anni e il prolungamento della vita, nella terza e nella quarta età (probabilmente se l’andamento demografico continuerà nel trend degli ultimi decenni ce ne sarà anche una quinta) incominciano a emergere le crepe di un processo considerato di fondamentale importanza nel corso dello sviluppo dell’uomo, quello di equilibrazione. Si tratta di un’attività di mediazione che consente all’individuo di affrontare le perturbazioni provenienti dall’esterno coordinando in modo nuovo le proprie azioni. I cambiamenti, le scosse, le novità provenienti dall’ambiente mettono in crisi gli schemi abituali delle persone (modi di pensare, agire, relazionarsi agli altri), le quali, se non vogliono soccombere, sono costrette a mutare questi schemi per trovare un nuovo equilibrio. E’ questo un processo particolarmente attivo nelle prime età della vita che con l’avanzare degli anni e la crescente strutturazione dell’identità soggettiva però diventa meno flessibile fino ad atrofizzarsi.

Che cosa accade, allora, se le perturbazioni provenienti dall’esterno sono troppo forti, rapide e spesso violente e non si ha la forza di padroneggiarle? Si assiste alla dissonanza cognitiva allo stato puro, cioè al divario tra ciò che la persona è abituata a fare e ciò che le si chiede d’imparare a fare, divario che spesso la spinge ad arroccarsi su posizioni arcaiche, che le appaiono l’unica via d’uscita dall’ansia o dalla paura. La nostra società dei consumi, del nuovo, richiede uno sforzo cognitivo e un sapere “troppo” nuovo – email a raffica, messanger, whatsapp, instagram, messaggi, interazioni virtuali, il cellulare che squilla, neologismi che fioccano misti a parole straniere sia nel linguaggio scritto che orale – le persone restano disorientate, l’anziano e non solo è sempre più affaticato e magari spaventato.

Tecnica beffarda

L’Occidente è caratterizzato dalla tecnica, visto come luogo della razionalità assoluta che non concede spazio alle passioni ed agli istinti. Umberto Galimberti, nella sua teoria sulla concezione della tecnica, sostiene che nelle condizioni attuali l’uomo non è più al centro dell’universo. La tecnica continua ad essere pensata come strumento nelle nostre mani, invece essa si […]

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