Avanti verso il passato?
Molte volte mi imbatto in persone attaccate ad un filo, più o meno grosso, che riconduce tutto ad un presunto passato ‘migliore’. Avete presente le frasi fatte che utilizzano i nostri nonni, i nostri genitori, ma anche semplicemente i nostri fratelli maggiori per vantarsi di qualcosa che hanno vissuto meglio di noi, durante il loro […]
Bioetica: quando la Filosofia si rende utile alla vita
Nonostante sia passato più di qualche anno, ricordo ancora nitidamente il momento in cui alla fine della prova orale dell’esame di maturità il mio professore di italiano mi chiese: “Pennisi, ha già deciso quale percorso universitario intraprendere?”. Io risposi: “Veramente sono ancora molto indecisa tra filosofia e ostetricia”. Fu allora che il mio amatissimo professore […]
Terza età: l’età della memoria
Esigua è quella parte di vita che noi viviamo davvero. Tutto il resto dell’esistenza, in realtà, non è vita vera ma solo tempo. [1] Secondo Seneca, la vita non è breve, come afferma nel De Brevitate Vitae: è l’uomo a renderla tale quando disperde il tempo senza saggezza. L’errore che compie l’uomo è di non […]
Che fatica mediare
E’ con Hegel che diventa centrale il problema della mediazione. Se infatti si concepiscono le cose come l’estrema alterità non si capisce infatti come esse possano interfacciarsi. La soluzione arriva e si concretizza in un dispositivo: la dialettica. La dialettica diventa lo strumento con il quale Finito e Infinito e le altre categorie non stanno chiuse nei loro compartimenti stagni, ma all’interno di un complesso equilibrio dinamico.
Perché non abbiamo pensato subito alla mediazione in Filosofia? Perché mediare è dannatamente faticoso. Pensate a una riunione di condominio…quanto è difficile ascoltare le istanze di tutti? Comprendere tutti? Starli a sentire e comprendere le loro ragioni? Tantissimo! E’ molto più semplice mandarli tutti a quel Paese e tagliare corto. Questa non è una cosa dettata solo dalla maleducazione, ma da una qualche forma di economia che in effetti opta per la soluzione più semplice rispetto a quello che sembra uno sforzo immane, la pena che ne consegue è però quella di perdere il rapporto con gli altri e nel conflitto esasperato finire per non riuscire nemmeno a perseguire i propri stessi obiettivi.
Bisognerebbe recuperare la dialettica e l’arte della mediazione per salvare il nostro mondo ormai ammorbato dal solipsismo, perché è palese a tutti che in fondo la vita in comunità si sta disgregando fino alla sua unità fondamentale costituita dalla famiglia. Siamo tutti più soli.
C’è invece sempre più bisogno di mediazione, c’è bisogno di ponti e non di muri. Ponti che uniscono e non muri che dividono. Perciò la storia richiede in modo crescente l’arte della mediazione, momento arduo e atteso dell’educare le future generazioni. E penso alla valenza, nella nostra Italia, di ponti che la storia ci ha lasciato, pensate ad esempio a Venezia! In fondo Venezia non è che un insieme di isole con vecchi ponti che le uniscono. Oppure possiamo spostarci in Molise, alle porte di Campobasso si incontrano, alle rive di un ruscello, due paesi: Mirabello e Ferrazzano. Le due località erano collegate anche in questo caso da un vecchio ponte che le univa. La piena delle acque, molti decenni fa, finì per spazzare via il ponte rendendo impossibile attraversare il fiume che separava le due città. Da allora, la località, fu chiamata Ponterotto. La ragione è evidente. Gli abitanti ne soffrirono inizialmente, ma non si rassegnarono alle calamità naturali. Fu così ricostruito il ponte in un sito più sicuro. Gli abitanti del posto, però, vollero ricordare il triste evento dell’alluvione. E con intuizione felice costruirono una chiesetta, dedicata alla Madonna del Carmelo, memoria di dialogo tra cielo e terra, che la gente continua a chiamare “la chiesetta di Ponterotto”.
Dalla poesia all’uomo
Lo ammetto in partenza, il discorso non è utile ma è personale, forse sarebbe stato più fruttuoso un tutorial di make up, In ogni caso il fatto è questo: sto leggendo le poesie di Marco Coppe e le seguo, ne vedo la qualità ma ancora non riesco ad entrarci, c’è qualcos’altro qui vicino che fa fuoco fuochino […]
Perché Sanremo è…Tradizione!
La tradizione non consiste nel mantenere le ceneri ma nel mantenere viva una fiamma. Jean Lèon Jaurès Stasera è una grande sera perché ritorna, per la sessantacinquesima volta, il Festival di Sanremo. Molti lo guardano da sempre, altri non lo guarderanno, altri ancora lo criticheranno minuto dopo minuto. Fatto sta che il Festival non lascia […]
Ti sposo. Ti guardo. Ti lascio.
L’altra mattina mi sono svegliata leggendo una notizia in cui si diceva che un uomo dell’Arabia Saudita aveva chiesto il divorzio la notte stessa del matrimonio dopo aver visto per la prima volta il volto della propria sposa e aver risposto: “Non sei come mi ero immaginato che tu fossi”. Dopo il primo minuto in cui un accenno […]
Un’etica della cura per riscrivere i ruoli di genere
Viviamo nella società della trasparenza dove ogni nostra informazione diviene oggetto di scambio. Siamo completamente immersi in quella che Bauman definirebbe una società liquida, i cui ritmi rapidi impediscono il riconoscimento reciproco delle fragilità di ognuno.
Alla ricerca dell’uomo
Immaginare una fraternità universale non è solo uno slogan o un’utopia, ma una concreta condizione di possibilità per la stessa sopravvivenza dell’umanità intera che altrimenti rischia di essere in balia di uno sviluppo tecnologico incontrollato e privo di fine, salvo il suo potenziamento all’infinito perfino oltre l’uomo stesso.
Tecnica beffarda
L’Occidente è caratterizzato dalla tecnica, visto come luogo della razionalità assoluta che non concede spazio alle passioni ed agli istinti. Umberto Galimberti, nella sua teoria sulla concezione della tecnica, sostiene che nelle condizioni attuali l’uomo non è più al centro dell’universo. La tecnica continua ad essere pensata come strumento nelle nostre mani, invece essa si […]