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Il doppio volto del tradimento

 

Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l’empio, esiste l’amore finché dura e la città finché non crolla. Erri de Luca

Lucia – Sabato mattina

Paolo era uscito a fare delle commissioni e lei si era ritrovata sola in casa. Stava rifacendo il letto quando si era accorta che Paolo si era dimenticato il cellulare. Non l’aveva mai fatto in tanti anni, ma quella mattina trovandosi quel telefono tra le mani, così familiare ma al tempo stesso così sconosciuto, non era riuscita a resistere. Per la verità era stata attraversata da un brivido, da un misto di eccitazione e paura. Cosa avrebbe potuto scoprire? E così aveva aperto i messaggi di Paolo. Il tempo si era fermato in quell’istante. Il cervello le si era spento. La vista le si era annebbiata. Aveva avvertito una fitta al petto e aveva pensato che il suo cuore le si fosse spezzato veramente. Non era riuscita a fermarsi. Aveva letto con avidità tutti i messaggi di quella donna che non era lei. Quella donna che parlava a Paolo con un’intimità che le faceva disgusto. E più leggeva più la fitta al petto aumentava, ma non riusciva a smettere. Ogni messaggio raccontava di loro, di quei due amanti frugali, pieni di passione. Ogni messaggio raccontava una storia, la storia in cui Lucia sembrava non esistere. E quando immaginarla non le era bastato più, Lucia era passata alle foto. E la trovò. E li trovò. Era tutto vero. Era tutto lì. E Lucia dovette correre in bagno, perché la colazione consumata un’ora prima con Paolo non stava più bene nel suo stomaco. Piange, Urla, Trema Lucia quella mattina. In un attimo aveva perso tutto. La fiducia in se stessa, nelle proprie scelte, in Paolo. La sicurezza di essere donna, di essere amata, di avere un progetto futuro. In un attimo si era trovata rase al suolo tutte le sue certezze, nutrite fino a quella terribile scoperta. In un attimo Paolo era diventato un estraneo. In un attimo era stata investita da una tempesta di emozioni. Rabbia. Tristezza. Vergogna. Impotenza. Paura. Dolore. Delusione. Disorientamento. Aveva una tempesta dentro, ma allo stesso tempo si sentiva così vuota, persa nella perversa ossessione dell’immaginarseli insieme e nel domandarsi il perché, nel chiedersi dove avesse sbagliato. Cosa avrebbe fatto adesso? Aveva sempre detto che un tradimento non va perdonato, ma era disposta a perderlo? E nel pensare questo si sentì di odiarlo ancora di più. Il suo pensiero la fece sentire ancora più umiliata. In quel momento Lucia iniziò ad odiare anche se stessa.

Marta – Sabato pomeriggio

Marta si era sempre definita una donna con un’inclinazione a ribellarsi a ogni forma di costrizione. La sua natura irrequieta aveva sempre trovato sfogo nelle continue novità, nei cambiamenti. A volte, anche pochi giorni lontana da casa le davano sollievo. Questo valeva anche in amore. Raramente si abbandonava a fantasticherie irrealistiche. Per la verità risultava molto cinica. A lei piaceva definirsi realistica. Marta aveva sempre pensato di avere una buona percezione della natura umana che le permetteva di avere secondo lei il senso della verità. Il suo difetto era di lasciarsi travolgere dalle emozioni e diventare incapace di azioni costruttive, senza riuscire ad avere un controllo razionale. Marta è una donna profonda e intensa, capace di provare un amore sincero, ma anche aggressivo, passionale. Il fatto era che Marta, nelle questioni di cuore, non riusciva ad essere sicura di se stessa. Non riusciva a pensare che il suo amore potesse essere ricambiato in egual misura. Non riusciva a non pensare alla delusione che sicuramente sarebbe arrivata. È per tutti questi motivi che Marta finiva per distruggere tutto ciò che amava. Era per tutti questi motivi che quel pomeriggio non ci pensò due volte e accettò di uscire con quell’uomo a cena, cedendo alle sue lusinghe, anche se Luca l’aspettava a casa, pensando fosse un’uscita tra amiche.

Il tradimento è un’esperienza con cui veniamo a confronto almeno una volta nella nostra vita: o lo subiamo, o lo mettiamo in atto, o lo viviamo attraverso qualcuno a noi vicino. È forse una delle esperienze più dolorose in amore, subito o inferto che sia. Ci fa sentire vulnerabili, ci sottopone a grandi dosi di sofferenza, sensi di colpa, delusione. Il tradimento ferisce la nostra autostima, ci consuma di rabbia e spezza l’illusione di un intimo noi, di un progetto futuro su cui stavamo investendo. Non esiste solo tradito e traditore, ma esiste il tradimento. Non esistono solo “vittime innocenti” e “vili traditori”, esistono due persone che uniscono i loro due mondi per crearne uno comune e non sempre si raggiunge l’equilibrio. Il tradimento riguarda la coppia, non l’uno o l’altro elemento e il perdono, dove ve ne sia la volontà, richiede una sua elaborazione per entrambi. Il tradimento è comunicazione e come tale va esplorato. Le motivazioni alla base del tradimento sono tra le più disparate e trovo difficile affrontarle in poche righe; c’è chi tradisce per noia, chi per ripicca, chi per insoddisfazione, chi perché non ama più, ad esempio. A volte quindi un tradimento è sintomo della fine di un amore, altre volte può essere il punto di rottura da cui ripartire, a volte insieme, a volte ognuno per la propria strada, perché come dice il sociologo Baumann “l’amore è un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto e imperscrutabile”.

Ho raccontato due storie utilizzando come protagoniste due donne per non cadere in facili stereotipi, perché il tradimento non conosce classe o estrazione sociale ma colpisce indiscriminatamente. Due donne che si trovano a vivere la stessa esperienza da parti opposte, due donne viste come tali nella loro essenza e nella loro debolezza rispetto a un tema come quello del tradimento.

Giordana De Anna

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[Immagini tratte da Google Immagini]

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